I TEMI DI TEX di Angelo Ivan Leone
I temi che ritornano più di frequente nella narrazione di Tex sono, oltre a quelli che vedono il nostro e i suoi pards impegnati in una lotta senza quartiere del bene contro il male, di cui Mefisto è solo uno dei campioni, molto spesso incentrati sulla lotta contro un ricco signore che spadroneggia in lungo e in largo nella più remota cittadina del West . In questo, vediamo molta somiglianza con la vicenda manzoniana di don Rodrigo e dei suoi bravi, anche se in Tex non c’è nessuna disposizione provvidenziale volta a sconfiggere i cattivi, bensì, molto più semplicemente e prosaicamente, il suono delle colt o, meglio ancora, dei winchester.
Negli oltre 600 numeri di Tex, un altro grande tema spesso presente nella narrazione è quello che vede combattere il nostro ranger affinché venga riconosciuta parità di diritti e dignità agli indiani, spesso vittime di soprusi razziali e angherie gratuite, di fronte ai quali l’animo del lettore, si spera, si ribelli naturalmente. Tuttavia, Tex non difende soltanto gli indiani, ma spesso ne placa e ne doma la sete di vendetta e, quando gli indiani stessi non esitano a mettersi contro la legge per motivi ingiustificabili, Tex non ha dubbi sul punirli, anche severamente se occorre.
Il ranger, paladino dell’ordine, si trova, a volte, addirittura costretto, nel gioco della narrazione del fumetto, a rivestire i panni di un capo indiano ribelle nei confronti dell’ordine costituito, cioè a combattere una vera e propria guerra indiana a capo dei suoi Navajos contro le ingiustizie dei bianchi, come si può ben vedere nei memorabili episodi che hanno dato vita al primo libro su Tex, dal titolo “Sangue Navajo”. Nella fattispecie, in nemico di Tex è l’odiatissimo colonnello Helbert, che poi sarà l’unico a subire un trattamento duro in questa ben strana guerra dove non morirà nessuno né tra gli indiani, né tra i soldati, perché Tex è sempre contrario allo spargimento inutile di sangue, soprattutto se si tratta di sangue di innocenti. Infine, però, i responsabili dell’eccidio primigenio dei Navajos saranno assicurati al lungo viaggio con l’Ineluttabile grazie alla caccia serrata che Tex e i suoi pards daranno loro dopo aver riscattato, attraverso la guerra, la rispettabilità e l’onorabilità della propria gente, cioè dei Navajos.
Un altro filone narrativo è quello che vede Tex alla risoluzione di complicate e difficoltose trame politiche, avvolte nel buio di un fitto mistero, specie quando il suo personaggio incontra politici veri e propri, come ad esempio diventerà, dopo la sua evoluzione, Montales oppure quelli che Tex chiama alla lettera “maledetti politicanti di Washington”.Inoltre, Tex non è esente dalla discesa negli inferi della magia vera e propria, quando incontra uno dei suoi amici storici come il “brujo” (stregone) Morisco, un affascinante personaggio egiziano che, dopo varie e alterne peripezie, si trova al fin accanto al nostro e ai suoi pards.Questo essere così dichiaratamente pronto a difendere gli interessi degli indiani procurerà a Tex la qualifica dispregiativa di “rinnegato” da parte dei suoi nemici, termine di fronte al quale il ranger, in questo caso più Aquila della Notte che mai, non esiterà a far volare i suoi immancabili destri, uppercut e micidiali sinistri, di fronte ai quali Carson esclamerà “Iniziano le danze!”, “Accidenti, che sventola!” oppure “Che volo!”. E se mai al malcapitato si sceglierà di dare la soluzione estrema, ovverosia la morte, l’immancabile Carson commenterà con un classico “Giustizia divina!”, al quale farà da contraltare, in chiusa, il decisivo e biblico “Amen!” di Tex.
La vicenda del libro “Sangue Navajo”, che raccoglie alcuni dei più memorabili episodi di Tex, fa da premessa e corollario al discorso circa le edizioni e riedizioni che sono state create nel corso dei decenni per il nostro eroe, a dimostrazione, ancora una volta, dell’enorme successo di pubblico che ha sempre premiato il personaggio di Aquila della notte.
Angelo Ivan Leone
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