La bellezza ci salverà
“La bellezza ci salverà"
Per chi vive in una città-Paese- dove ogni angolo, vicolo, panorama, esprime BELLEZZA, è facile, fare di questa frase, un motto di vita. D’altronde anche i numeri lo dimostrano. Capitelli, statue, di antichissima memoria, per la moltitudine numerica da gestire, trovarli casualmente “per strada”, non è per tutti. Il passare, e bastana pochi chilometri, dalle rive immediata del mare, alle colline e montagne- perchè ce n’è veramente per tutti- dove altrettante meraviglie si mostrano agli occhi dei visitatori, rientra nella “quotidianità”.
Ma cosa si intende per bellezza? La frase che dà il titolo a questo articolo ha “ossessionato” e continua ad imperare ovunque. Social, manifesti, frasi “Finale od incipit” di discorsi, dei più svariati geneti. Lo ammetto, per chi come la sottoscritta, la ricerca nel suo essere, agire, esprimersi, è potente. Ma l’interrogativo è “Quale effettivamente apre i cuori?stimola l’intellettuale e l’inconscio? tanto da arrivare alla ben nota Sindrome di Stendhal! Quale pone le basi perchè l’effetto desiderato possa manifestarsi concretamente?
Traendo spunto dall’Arte che ne è la più manifesta espressione, anticipo che “De gustibus non est disputandum”-recitavano i latini.
Al di là di personali preferenze, riguardo cosa è BELLO; della constazione che le forme che riesce a prendere sono le più variegate- la “semplicisticamente” definita ARTE. di cui Filosofi hanno oltre che fatto una corrente di pensiero, nel corso dei secoli, inneggiando a concetti quali l’ETICA/ ESTETICA/ ESTETISMO. Addirittura stilat-quasi a fornire coordinate alla velista maniera con tanto di mappe e rosa dei venti, neanche fossero moderni Cristoforo Colombo- una classifica, di cui la più recente, enumera 9 forme di ARTE esistenti.
Superando anche i Canoni estetici di armonia e proprzioni di greca memoria, che sembrerebbero portare a considerare migliore un’opera piuttosto che un’altra. La sottoscritta, è inevitabilmente, data la personale passione e l’importanza dell’argomento, chiamata ad andare “oltre. Aggiungendo pure la natuale riluttanza nei confronti di clichè e stereotipate definizione che della BELLEZZA e lo “strumento” artistico utilizzato, è il toccare l’animo dell’osservatore. Riuscire a “cambiarlo intimamamente”. Al non farlo essere più come prima. Nel bene e nel male. Così anche un rifiuto, un disgusto, una disapprovazione “ a pelle”, fa sì che il risultato venga raggiunto. Così come si “sposa” immediatamente per colori, forme, l’insieme, ugualmente è valido il volerla scansare. Affidandoci alla Teoria degli Specchi;in/nella reazione a quel vedere il BELLO! Ritrovare ricordi di infanzia; emozioni tralasciate e nascoste nel più recondito cassetto. Speranze, sogni, illusioni. Esperienze sensoriali che al primo acchito si risvegliano. Come anche paure che toccano nel profondo; ombre dell’incoscio tacente; problematiche non risolte, dalle quali si vuole fuggire. L’obiettivo: la consapevolezza di sè, la predisposizione ad una apertura intellettuale ed emotiva, l’intento di sperimentare. Ecco dovevrisiede la “differenza”, che fa la BELLEZZA!
Ecco perchè d’obbligo dire che qualsiasi reazione è quella giusta.
Ma dati i tempi che corrono, con le loro contraddizioni, incertezze, comportamenti bizzarri, o difficilmente interpretabili, che richiedono sforzi di Ercoliana memoria-anche banalmente per potersi loro avvicinare-l’interpretazione che preferisco è la bellezza legata all’antica concezione di età Pericleana, che è la Kalokagathia.
Riduttivamente, Ciò che è bello lo è- e non può essere altrimenti, secondo la Kalokagathia- perchè la bellezza è l’espressione estetica di un’armonia, di un valore, di virtù personali. Il tutto diretto alla imperterrita ricerca anche della verità. BELLEZZA E VIRTÙ, strettamente connesse, che nell’AZIONE DELL’UOMO, si fanno REALI. Quando nasce nel V sec. A.C. la virtù primaria era il valoroso guerriero, audace, abile nel combattimento, sottile nella valutazione della “mossa”che lo avrebbe incoronato vincitore. Con i Sofisti e poi Platone, le connotazioni, lasciano andare “il militare”, e il virtuoso diventa chi “maneggia” con maestria l’Arte oratoria, L’Arte politica. La Moralità e la Giustizia. La SAGGEZZA. “La suprema Bellezza” Platone. Questo l’Uomo Eccellente.
Principi, si vuole ribadire, non “immobili”! Statici, elocubrazioni mentali. Ma quotidiano, concreti, ispiratori di un essere, di un pensare, di un agire; per sè e per gli altri. Anche il COSMO, partecipa all’artefizio: con i suoi armonici movimenti astronomici e con la precisione dei rapporti matematici in esso nascosti- si vedano i Pitagorici- ne è il compimento perfetto (τέλειος, compiuto).
Quasi sette secoli più tardi Plotino
A poco passi da elezioni importanti che riguardo diversi Stati, realtà politici/sociali di gran parte del mondo, voti-decisioni personali e istituzionali che cambieranno assetti poltici vigenti; definiranno nuovi scenari. Determineranno nuove intese, coalizioni, e inevitabile l’ECO che ne seguirà nel micro e nel macro cosmo, mi piace pensare che questi concetti possano ispirare l’operato di chi ci rappresenta. (“al bene bisogna risalire, a quel bene cui ogni anima agogna... e sa in che modo sia bello”. Plotino)
In ballo c’è: “La bellezza non è che una promessa di felicità”.Stendhal.
Dott. Simona Orlando
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